Dr. Matteo Marangoni

Sommario

Induzione della comunicazione dopo la morte

La perdita di una persona cara può causare un forte impatto emotivo nella vita di una persona, generando dolore, sofferenza e disagio. In questi casi, può risultare difficile superare il lutto senza l’aiuto di un professionista. Tra le varie terapie disponibili, la IADC-Therapy sta diventando una soluzione innovativa ed efficace per affrontare questo problema.

Cos’è il lutto

IADC-Therapy - matteo marangoni

Il lutto è un’esperienza dolorosa e inevitabile nella vita di tutti noi. Ogni individuo reagisce al lutto in modo differente e non esiste una risposta giusta o sbagliata. Esso può causare una serie di emozioni come la tristezza, la rabbia, la disperazione, la solitudine e la frustrazione. Inoltre, può influenzare il nostro comportamento, portando ad isolarsi socialmente, avere difficoltà di sonno, perdere interesse per le attività che solitamente ci piacciono e avere problemi di concentrazione.

L’elaborazione del lutto

La durata del processo di elaborazione del lutto varia da persona a persona e dipende da diversi fattori, come il tipo di perdita, la relazione con la persona scomparsa, la personalità e il supporto sociale disponibile. Il percorso di elaborazione del lutto può richiedere mesi o addirittura anni e può essere un percorso altalenante con momenti di sollievo e momenti di intensa sofferenza.

È importante ricordare che non esiste una soluzione universale per superare il lutto. Tuttavia, ci sono alcune cose che possono aiutare a facilitare il processo di elaborazione. Ad esempio, avere una rete di supporto sociale solida, composta da amici, familiari o professionisti della salute mentale.

Esistono molte terapie e tecniche di gestione del lutto, una delle più innovative è la IADC-Therapy, una procedura efficace nell’aiutare a superare la rabbia, la colpa, la depressione e altre emozioni associate al lutto e alla perdita della persona cara.

 Cos’è la IADC-Therapy? 

La IADC-Therapy, acronimo di Induced After Death Communication Therapy, è una terapia breve e focalizzata che mira a facilitare il processo di elaborazione del lutto e del trauma. La persona può ottenere risultati rapidi e concreti in poche sedute, senza dover affrontare un lungo percorso terapeutico. La IADC-Therapy è una procedura che permette alla persona in lutto di entrare in uno stato mentale particolare (simile alla meditazione Mindfulness) che la porta ad avere una momentanea esperienza di ricongiungimento e comunicazione multisensoriale con il proprio caro defunto.

Origini della IADC-Therapy

La IADC-Therapy è stata sviluppata dal dottor Allan Botkin, psicologo clinico americano, negli anni ’90 del secolo scorso. Botkin, che lavorava con i veterani di guerra affetti da PTSD, ha notato che alcuni di essi avevano riportato un’esperienza IADC dopo aver partecipato a un programma di terapia con la tecnica Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR).

Botkin, attratto dall’esperienza di una sua paziente che aveva avuto un’esperienza di ricongiungimento con un caro defunto tramite una IADC (Induced After Death Communication), ha deciso di approfondire lo studio di questa pratica per sviluppare una terapia specifica per il lutto e il trauma.

In Italia siamo un gruppo di psicologi-psicoterapeuti e di psichiatri opportunamente formati dal Prof. Claudio Lalla, psicoterapeuta e medico, rappresentante formatore italiano. Da professionisti orientati al benessere e alla crescita personale dei nostri pazienti lasciamo a loro valutare la natura delle loro esperienze.

Come funziona la IADC-Therapy

La IADC-Therapy funziona tramite l’induzione di un’esperienza IADC attraverso una tecnica di stimolazione emisferica chiamata Bilateral Stimulation (BLS). Durante la terapia, il paziente viene seduto con gli occhi chiusi e invitato a concentrarsi sulla persona deceduta o sull’evento traumatico che lo ha colpito, mentre il terapeuta utilizza la stimolazione emisferica, visiva, uditiva o tattile, per stimolare il sistema nervoso bilaterale.

La stimolazione bilaterale induce una sorta di trance, uno stato particolare di coscienza, che consente al paziente di accedere all’esperienza IADC, in cui può percepire la presenza del defunto o rielaborare l’evento traumatico in modo più positivo. Questa esperienza può portare una sensazione di pace e serenità al paziente e aiutarlo a superare il dolore del lutto o del trauma.

La stimolazione bilaterale è una tecnica incredibilmente efficace per indurre la IADC, che ora può essere sperimentata anche online senza dover lasciare la comodità della tua casa. Grazie a questa innovativa metodologia, possiamo facilmente abbattere le distanze spazio-temporali. 

 Cosa succede durante la IADC-Therpay

IADC-Therapy - matteo marangoni 2

Durante la IADC-Therapy, l’emozione del momentaneo ricongiungimento può essere intensa e commovente. Il terapeuta può aiutare il paziente a mantenere il contatto, suggerendo delle domande da rivolgere al proprio caro, come ad esempio “Dove ti trovi? Che cosa fai? Di che cosa ti occupi?”. Ma anche domande riguardanti la possibilità di ricevere informazioni sulla persona, come ad esempio “Mi sento in colpa per non essere stato presente al momento della tua morte, mi puoi perdonare? Perché in vita non mi hai mai detto ti voglio bene?”. Qui si possono leggere alcune testimonianze.

Il contatto IADC è reale

Potrebbe sorgere il dubbio che le eventuali risposte siano frutto dell’immaginazione della persona che si sottopone alla terapia, ma in tutti i casi di IADC-Therapy svolti finora, le risposte hanno sorpreso le persone e sono state riconosciute come autentiche. A volte sono risposte che ricalcano cose o modalità che il caro defunto utilizzava in vita. Altre volte le informazioni che arrivano sono sottoforma di immagini, suoni e immagini, che rimandano a eventi/situazioni che caratterizzavano la vita del caro defunto e la relazione che aveva con la persona sottoposta a IADC.

Strabilianti sono le immagini raccolte ed elaborate durante alcune sedute di IADC-Therapy utilizzando una strumentazione specifica: la misurazione energetica-vibrazionale. E’ stato possibile osservare e misurare i cambiamenti del CEV (Campo Energetico Vibrazionale) del paziente prima, durante e dopo il trattamento IADC, nella relazione tra il terapeuta e il paziente e nel momento della connessione verificando se nell’ambiente circostante si manifestassero particolari addensamenti energetici o fenomeni luminosi. I risultati ottenuti confermano tutte e tre le ipotesi sopra indicate ed un notevole margine per ulteriori approfondimenti e nuovi obiettivi di ricerca.

IADC-Therapy e le ADC spontanee

Molte persone che hanno subito la perdita di un loro caro possono sperimentare spontaneamente alcuni eventi che prendono il nome di Comunicazioni dopo la morte o After death Communication (ADC spontanee). Queste esperienze possono includere sensazioni di presenza, visioni, sogni, suoni o odori associati alla persona defunta. Ad esempio, potrebbe capitare di sentire degli scricchiolii, trovare piccole piume bianche, identificare oggetti a forma di cuore o sostanze che assumono la stessa forma.

L’After death Communication è un’esperienza molto personale e soggettiva e sembra che non tutti possano sperimentarla. Tuttavia, per coloro che la vivono, può rappresentare una fonte di conforto e di sostegno nella fase di elaborazione del lutto. La IADC-Therapy si inserisce in questa prospettiva ampliando la possibilità di una connessione e comunicazione con la persona defunta.

La terapia IADC è una forma di guarigione dell’anima che non richiede la presenza di un medium. È la persona stessa che vive l’esperienza di un possibile contatto con i propri cari defunti e di una comunicazione diretta con loro.

IADC-Therapy, efficacia 

 Il principale obiettivo della IADC-Therapy è quello di aiutare le persone a trovare la pace interiore dopo aver perso una persona cara. La IADC sta dimostrando di essere in grado di accelerare i tempi di elaborazione del lutto, riducendo la durata rispetto ad altre terapie. Questo è un aspetto importante, poiché l’elaborazione del lutto è una fase cruciale del processo di guarigione che richiede tempo e dedizione. La comunicazione e la condivisione di contenuti con la persona deceduta sono un aspetto secondario della terapia che amplifica l’esperienza e la rende ancora più emozionante e coinvolgente.

La ricerca sulla terapia IADC è ancora in corso, ma ha già mostrato molti punti di contatto tra le esperienze dei pazienti. In molti casi, le persone riportano di aver visto i loro cari defunti in un’età più giovane rispetto a quella in cui sono deceduti. Inoltre, la comunicazione sembra avvenire attraverso parole, citazioni e anche dialetti specifici utilizzati dal caro defunto. 

Un altro aspetto straordinario è che le persone che si sottopongono a IADC non devono necessariamente essere credenti o religiose, le esperienze di contatto avvengono comunque e sembrano condividere modalità comunicative comuni.

IADC-Therapy e connessioni con altre esperienze straordinarie

Tutto ciò si collega agli studi accademici pluriennali sulle Near Death Experience (esperienze di pre-morte), che dimostrano come molte persone, di credo e religioni diverse, hanno vissuto esperienze comuni, al di là della vita, durante situazioni di pericolo, stati di coma o dopo un incidente. Queste esperienze possono portare a sensazioni particolari come la percezione di uscire dal proprio corpo, la visione di una luce brillante, il contatto con persone decedute e la revisione della propria vita passata.

IADC-Therapy, conclusioni

La terapia IADC rappresenta una forma di guarigione che trascende i limiti della scienza convenzionale. È una modalità che consente alle persone di ritrovare la pace interiore e di stabilire un contatto con i propri cari defunti in un modo che può essere incredibilmente emozionante e rivelatore.

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